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Depeche Mode- Tour of the Universe ’09 Future Show Station (BO)

Quella che state per leggere sarà una recensione breve e concisa, ma decisamente di parte. Eh sì, perchè quando si parla di DEPECHE MODE non riesco assolutamente a non esserlo. Con ancora le lacrime agli occhi, farò una piccola recensione su quel meraviglioso SHOW che è stato il concerto del 25 novembre al Futur Show Station di Bologna. Perchè è di questo che stiamo parlando, di un vero e proprio SHOW. Ci ho messo del tempo a scrivere questa piccola recensione, lo ammetto. Ma il motivo è semplicemente per un senso di riconoscenza nei loro confronti che mi spinge ad aspettare in modo da creare un qualcosa che renda quanto meno minimamente giustizia a quello a cui ho assistito. I depeche mode mettono in scena un concerto di due ore che porta con sè un misto di emozioni che ci fa viaggiare per tutta la storia della magica band inglese. Appena si entra, le luci si spengono e il tutto comincia. Tutto è buio, scuro e le uniche cose che guidano noi spettatori sono la luce della scritta DM su un immenso led nero accompagnata da un intro elettronico che si è potuto riconoscere all’interno dello stesso Sounds of the Universe. Il nostro cuore batte all’unisono con i suoni di una musica che ci immerge già da subito in un’atmosfera davvero unica. E poi finalmente tutto comincia. Il concerto è costellato da elementi grafici che scorrono dietro la band. Il tutto è davvero curato e quando si vedono immagini come queste non si può che rimanere per un attimo naso all’insù e bocca aperta.


Si passa quindi da momenti di incredibile carica con WRONG dove un led rosso fuoco e un DAVE adrenalinico ci danno sensazioni mitiche facendoci sentire invincibili e in grado di poter davvero conquistare il mondo, a momenti di pura poesia con solo una chitarrra, una luna piena e Martin che ci fa sentire a “casa” con HOME. La sua voce possente e uno splendido effetto creato dal led ci portano in una situazione intima e racchiusa, come se in quel palazzetto fossimo in pochi, come in riva ad un lago illuminati solo da una splendida luna.

Momenti di pura follia vengono raggiunti durante uno di quei capi saldi del mondo DEPECHE MODE che noi fan amiamo chiamare “GRANO”. I fan più accaniti avranno già capito di che cosa sto parlando, Never let me down again infatti viene accompagnata da più di 20 anni con un regalo che il pubblico di ogni palazzetto fa a questo magico gruppo di Basildon. E mentre le mie braccia oscillano da destra verso sinistra quasi come se avessi perso il controllo di me, guardo il led e, come sempre, il risultato è davvero davvero emozionante. Come un campo di grano che si muove con il vento, le nostre braccia, come d’altronde i nostri cuori, si muovono a tempo di musica. Una lacrima bagna il mio viso e come al solito penso che fare parte di un evento simile è davvero qualcosa che non ha prezzo. Il pubblico risponde entusiasta a questo immenso turbine di emozioni. Per tutto il tempo, il led continua ad offrirci filmati ben curati e piedi di colori e quasi non ci da il tempo di renderci conto di tutto quello che abbiamo attorno. I nostri occhi finiscono per venire illuminati da tanti palloncini colorati ballonzolanti, o da un foglio bianco che piano piano viene riempito di poesia da una macchina da scrivere.

Tutto questo è il mondo Depeche mode. Un macchina di emozioni fatte di note e parole che da più di 20 anni riesce ad emozionare generazioni e generazioni con la sola semplicità di una voce, una chitarra, tanta originilità e tanto tanto cuore. Come nelle più belle fiabe, in men che non si dica il concerto finisce, lo show giunge al termine e dal rosso e il verde delle luci del palco si passa alla luce del palazzetto che mi penetra negli occhi come quando sei piccola e la mamma ti apre le finestre per costringerti a svegliarti.  Putroppo tutto finisce in fretta ma il mio cuore batte ancora quando esco e arrivo alla macchina, il mio cuore batte ancora mentre arrivo a casa e mi butto nel letto cercando di prendere sonno e il mio cuore batte ancora adesso mentre rivivo quella notte cercando di scrivere questo umile articolo. E allora, come dice sempre Dave, Enjoy, See you next time.